“Non sono una gardenia” - stava gridando il fiore rosso – “non sono una gardenia, io sono una camelia!”.
Ma era inutile che continuasse a gridare, perché le
ragazzine che corrono hanno orecchie solo per il vento e nel cuore il desiderio
di fare felice la mamma. “ Mamma, mamma! Guarda che bel fiore che ti ho
portato, guarda che bella gardenia rossa!”. La madre alzò gli occhi dal vestito
che stava cucendo e sorrise alla figlia. “Bella è davvero bella questa camelia
rossa, tesoro. Vedi questo fiore è una camelia e non una gardenia, anche se un
po’ si assomigliano e in tanti le scambiano una per l’altra. Ma i fiori non
sono permalosi, ragazzina. Camelia sarà comunque felice di esserti piaciuta e
che tu l’abbia portata alla tua mamma. Adesso mettiamo il gambo in un bicchiere
per tenerla al fresco e più tardi usciremo insieme a fare una passeggiata,
prima che faccia buio, così potrò sfoggiare il tuo bel fiore sulla mia giacca
nuova. Ma adesso finisci i compiti tesoro, intanto che metto su l’acqua per il
tè”. Ragazzina aveva i capelli inghirlandati di goccioline di pioggia che
glieli facevano arricciare in teneri riccioli che assomigliavano ai boccioli
sui rami dell’albero bellissimo che stava proprio davanti alla finestra della
cucina, anche se ogni tanto gli sarebbe piaciuto sgranchirsi un po’ le radici. Camelia
intanto si guardava intorno perché non era mai stata in una cucina ed era un
fiore curioso. Le piaceva moltissimo guardare le fiamme che si allungavano e si
spingevano e ridevano in fondo al camino. Le piaceva molto anche il profumo del
tè, era gradevole, profumava di altri fiori di cui lei non conosceva il nome,
ma forse lo avrebbe imparato. Ma più di tutto le piaceva stare a guardare un
gatto tigrato grigio che stava sonnecchiando proprio davanti al camino. Ogni tanto
capitava che qualche gatto randagio passasse davanti al suo vaso, ma non si
fermavano mai abbastanza a lungo perché lei potesse coglierne l’essenza. I gatti
erano misteriosi, custodivano segreti proprio come fanno i fiori. Per questo
chi ama i fiori ama anche i gatti e viceversa. Molto compiaciuta di questa
raffinata conclusione cui era giunta, camelia poté lasciarsi andare al tepore
della stanza, sbocciare un po’ di più, stendere i petali e riposarsi in attesa
che arrivasse il momento di uscire con madre e ragazzina a fare una
passeggiata. Il gatto addormentato rizzò il pelo, come se qualcuno lo avesse
sfiorato. E in effetti, nel suo sogno gattesco, qualcuno lo aveva sfiorato ed
era stato un fiore rosso, forse una camelia, forse una gardenia.
Oggi è domenica 20 febbraio di un anno con pezzetti di
Carnevale e questa Cronaca 714 è tornata dopo una lunga passeggiata e si è
sdraiata accanto al gatto, in braccio a ragazzina e ha iniziato a fare le fusa.
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