domenica 20 febbraio 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/714. Il nome era un fiore o forse un altro fiore, o un gatto addormentato

 



“Non sono una gardenia” -  stava gridando il fiore rosso – “non sono una gardenia, io sono una camelia!”.

Ma era inutile che continuasse a gridare, perché le ragazzine che corrono hanno orecchie solo per il vento e nel cuore il desiderio di fare felice la mamma. “ Mamma, mamma! Guarda che bel fiore che ti ho portato, guarda che bella gardenia rossa!”. La madre alzò gli occhi dal vestito che stava cucendo e sorrise alla figlia. “Bella è davvero bella questa camelia rossa, tesoro. Vedi questo fiore è una camelia e non una gardenia, anche se un po’ si assomigliano e in tanti le scambiano una per l’altra. Ma i fiori non sono permalosi, ragazzina. Camelia sarà comunque felice di esserti piaciuta e che tu l’abbia portata alla tua mamma. Adesso mettiamo il gambo in un bicchiere per tenerla al fresco e più tardi usciremo insieme a fare una passeggiata, prima che faccia buio, così potrò sfoggiare il tuo bel fiore sulla mia giacca nuova. Ma adesso finisci i compiti tesoro, intanto che metto su l’acqua per il tè”. Ragazzina aveva i capelli inghirlandati di goccioline di pioggia che glieli facevano arricciare in teneri riccioli che assomigliavano ai boccioli sui rami dell’albero bellissimo che stava proprio davanti alla finestra della cucina, anche se ogni tanto gli sarebbe piaciuto sgranchirsi un po’ le radici. Camelia intanto si guardava intorno perché non era mai stata in una cucina ed era un fiore curioso. Le piaceva moltissimo guardare le fiamme che si allungavano e si spingevano e ridevano in fondo al camino. Le piaceva molto anche il profumo del tè, era gradevole, profumava di altri fiori di cui lei non conosceva il nome, ma forse lo avrebbe imparato. Ma più di tutto le piaceva stare a guardare un gatto tigrato grigio che stava sonnecchiando proprio davanti al camino. Ogni tanto capitava che qualche gatto randagio passasse davanti al suo vaso, ma non si fermavano mai abbastanza a lungo perché lei potesse coglierne l’essenza. I gatti erano misteriosi, custodivano segreti proprio come fanno i fiori. Per questo chi ama i fiori ama anche i gatti e viceversa. Molto compiaciuta di questa raffinata conclusione cui era giunta, camelia poté lasciarsi andare al tepore della stanza, sbocciare un po’ di più, stendere i petali e riposarsi in attesa che arrivasse il momento di uscire con madre e ragazzina a fare una passeggiata. Il gatto addormentato rizzò il pelo, come se qualcuno lo avesse sfiorato. E in effetti, nel suo sogno gattesco, qualcuno lo aveva sfiorato ed era stato un fiore rosso, forse una camelia, forse una gardenia.

Oggi è domenica 20 febbraio di un anno con pezzetti di Carnevale e questa Cronaca 714 è tornata dopo una lunga passeggiata e si è sdraiata accanto al gatto, in braccio a ragazzina e ha iniziato a fare le fusa.

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