lunedì 14 febbraio 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/708. Sembra rovesciato il mondo nei pomeriggi invernali

 

 


Sono uscita anche oggi per una breve passeggiata all’imbrunire, ma faceva freddo, il vento gelido e la pioggia mi hanno spinta a rientrare a casa il prima possibile. Così ho fatto, incerta se riprendere in mano gli appunti del pomeriggio o rimettermi a rileggere la parte finale del romanzo nuovo. Così ho fatto e mi sono lasciata riprendere dalla storia e dai miei personaggi, mentre la Cronaca nuova, non ancora scritta, grattava alla porta come un gatto curioso e così ho dovuto lasciarla entrare. Aveva questa poesia per me e l’ho accettata.

 

 

Canto per un lunedì invernale

 

Posso lasciare il tuo nome

in bilico tra l’abete e questo

cielo bianco che copre nuvole

addormentate e un vento ancor

più improbabile, quieto come

sta sulla cima dei rami. Sembra

rovesciato il mondo, non senti

quanto silenzio dove prima

brillavano le luci della

sera? Ma tu non rispondi, non

puoi, neanche se ti ho chiamato,

non puoi, perché hai smarrito

il mio nome e anche la mia voce.

 

 

È così dolce sentire le parole che scorrono tra le dita e il foglio, scivolano e occupano il posto che già stavano reclamando, perché le parole amano anche l’inverno e i suoi infiniti lunedì.

Oggi è proprio un lunedì, il 14 febbraio del terzo anno senza Carnevale e questa Cronaca 708 ha preso molto sul serio il suo essere gatto e si sta lisciando le zampine, io la guardo in silenzio.

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