Tra le tante cose che mi piace fare, una di quelle che più mi ha appassionato nel corso della vita è organizzare presentazioni di libri, dibattiti e cicli di conferenze. Così in marzo sarò alla Libreria delle Donne di Milano a presentare con le autrici e l’autore due libri e un film. Il primo incontro sarà sabato 5 marzo alle 18 dove l’ospite sarà Giuliana Misserville con il suo bel libro Donne e fantastico. Narrativa oltre i generi. Con noi ci sarà anche Nicoletta Vallorani, una delle scrittrici di cui si ha scritto Giuliana. Durante l’incontro che abbiamo fatto oggi per organizzare gli incontri dei prossimi tre mesi, mi sono interrogata sulle radici di questa mia passione. Di sicuro ha a che fare con il desiderio di conoscere scrittori e scrittrici, di sicuro di metterli a confronto, di entrare in mondi nuovi, di poter riflettere insieme su un punto di vista, su una visione del mondo. Ieri ho iniziato a scrivere di viaggi, oggi vorrei lasciarmi andare a un vagabondaggio nei libri, perché davvero ogni libro è un viaggio, ogni scrittore un esploratore di un mondo nuovo. Per invitarvi a questo incontro, in maniera che possiate organizzarvi, copio l’introduzione di Giuliana al volume:
“Il fantastico, il gotico, l’horror e la fantascienza sono generi letterari che a lungo hanno registrato un doppio pregiudizio. Ritenuti, a torto, narrativa spazzatura o comunque di facile consumo, sembravano essere, contro ogni evidenza, territori preclusi alla scrittura delle donne che quindi a doppio titolo restavano fuori dal canone. La tesi di questo libro è che il fantastico in Italia stia emergendo dai confini della narrativa di genere e che questa rinnovata vitalità e forza sia dovuta soprattutto a un gruppo di scrittrici che, sul passaggio di millennio, ha ritenuto più efficace adottare modalità di racconto che prescindessero dai dettami del realismo. Per scelta non ho voluto parlare solo di narrativa fantastica italiana, convinta come sono che la presenza di una tradizione nazionale non sia né isolata né isolabile, pena una letale dose di provincialismo, rispetto alla letteratura di altri paesi, soprattutto nella nostra epoca così profondamente segnata dalla comunicazione globalizzata e da internet. Le autrici di cui mi occupo in questo saggio, con una scelta totalmente personale, sono coloro che hanno forzato i confini del genere cercando spazio nel territorio aperto della narrativa. Scrittrici che, invece di limitarsi a produrre romanzi “vendibili”, hanno lavorato con talento mantenendo nella mente e nel cuore grandi e vaste letture non deprivate da barriere nazionalistiche o di genere. Le opere in questione, solo parzialmente esaustive della produzione delle singole autrici, saranno attraversate da una lettura “in controluce” dei romanzi di alcune scrittrici straniere perché ritengo ci sia una singolare corrispondenza tra la fabulazione angloamericana degli anni Settanta e quella che stiamo finalmente vivendo anche in Italia. Naturalmente sono state seguite soltanto alcune genealogie dell’immaginario e pertanto queste pagine non hanno alcuna pretesa di completezza. Tuttavia l’insieme delle scritture qui ricomprese costituisce una significativa rappresentazione della narrativa fantastica italiana di questi ultimi anni, che pur nella sua diversità e assoluta libertà ha ragionato attorno ai nodi più spinosi del dibattito pubblico giovandosi delle idee e delle tematiche messe a punto dalle principali studiose femministe. Il loro lavoro ci interroga sulla concezione dell’umano facendoci intravedere dimensioni altre e ampliando le possibilità di conoscenza sul mondo e sulle creature che lo abitano”.
Giuliana parte con l’adorata Ursula K. Le Guin, di cui ho
scritto la voce per l’Enciclopedia delle donne, per proseguire con Angela
Carter per arrivare alle italiane Gilda Musa, Paola Capriolo e Alda Teodorani. Oltre
alle appena citate faccio qualche altro nome per pura passione mia: Viola Di
Grado, Loredana Lipperini, Nicoletta Vallorani, Laura Pugno e la compianta Chiara
Palazzolo.
Con la Cronaca 718 e una borsa piena di libri nuovi, me
ne torno a casa e mi metto a leggere, disciplinata e silenziosa, seduta alla
mia scrivania. Oggi è giovedì 24 febbraio del terzo anno con un Carnevale
incerto.
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