martedì 5 ottobre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/576. Si fanno rosse le foglie, hanno rubato il colore alle rose

 


Muoversi tra le parole come tra il gioco tra ombra e luce, collocarsi sulla soglia e poi non riuscire a decidere se è l’ombra che mi attrae di più o la luce. Nell’ombra posso riposare gli occhi, posso dimenticare i colori del mondo e aspettare che l’ombra vibri e dia senso alle parole. Se scelgo la luce so che non ci sarà riparo, che tutto risplenderà e nella luce saremo indifesi, non c’è rifugio nella luce, non ci sono ambiguità, non ci sono segreti.

Se le parole fossero solide come le cose, se le parole fossero cose, potremmo coglierne l’ombra sul selciato, ma le parole, sono fatte d’aria, le parole sono intenzioni, sono solo inchiostro, ricordi, erbe amare e vento tra le foglie.

 

 

La strada per tornare dalle rose

 

Ogni parola ha tre specchi

davanti a sé: uno per imparare

a pronunciarsi, uno per aprire

lo spazio alle parole contigue,

uno per riflettere il silenzio.

Noi non riusciamo a vedere

ogni specchio con gli altri,

solo uno specchio per ognuno

dei nostri poveri sguardi

umani. Solo uno alla volta,

solo un pensiero, solo una

foglia, solo un’occasione. E

sarà subito autunno, e tutti

gli specchi saranno appannati,

e nessuna parola troverà più

la strada per tornare dalle

rose in fondo al giardino.  

 

 

Non è mai povera la vita se abbiamo parole per raccontarla, non è mai triste una giornata dove la poesia fa capolino tra le prime nebbie e mentre le foglie lasciano che il verde ritorni nel ricordo dell’estate, le bacche si tingono di rosso, hanno rubato il colore alle rose.

Oggi è martedì 5 ottobre del secondo anno senza Carnevale e questa Cronaca 576, rossa come le bacche, profuma di nebbia e continua a saltare nelle pozzanghere.

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