lunedì 15 febbraio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/344: tutto è mare intorno e mare dentro, tornerà l'estate anche fuori dal nostro cuore



 

Entriamo e usciamo, varchiamo le soglie delle porte tra i mondi. E da ogni viaggio portiamo frammenti di ciò che è stato.

Oh mia giovinezza aspra e curiosa, porto ancora con me le foglie e le pietre che mi hai donato. Mi ricordo di te, mi ricordo la tua fede e così ancora oggi posso credere che la memoria sia lo scriba dell’anima.

È vasta l’anima tanto quanto la memoria e il mio cranio si espande a ogni pensiero. Respirano anche nell’acqua i pensieri, e tornano con una tristezza occidentale che non placa i dormienti. I sogni arrivano a soccorrere gli inquieti e strappano all’oceano della memoria nuove immagini che torneranno. Quanti pesci addormentati sui fondali, prigionieri delle alghe e della nostra nostalgia. Tutto è mare intorno e mare dentro, tornerà l'estate anche fuori dal nostro cuore.

Sento le mani respirare dove la stella marina ha illuminato la stella cadente che l’ha preceduta. In che lingua conversano le stelle? Riuscirò ad avvicinarmi abbastanza per decifrare il loro sussurrio?

Ma la stella tace ed è l’aria che sostiene il mondo a suggerire che è tempo di mutare, di muoverci in quell’eterno mutamento che chiamiamo vita.

 

Mentre il fuoco ama le foglie

 

Tutte le vostre voci camminano nel

vento, i vostri volti raddoppiano le nuvole,

chiare su un  lato, nere nell'altro.

Il mare è caduto nel cielo, tutti gli sguardi

cercano la terra mentre il fuoco ama

le foglie e la pagina bianca è un campo

non ancora arato.

 

 

Solo le parole sono specchio di quel che sentiamo e le due ossa del braccio si separano e sfiorano l’aria intorno al tuo volto. Ritornano nel loro guscio le mani e l’ombra decide l’ora del ritorno. Addio, vorrei dirti, ma il tuo grido è ancora intatto tra le labbra. Così mi siedo e ascolto, ti guardo negli occhi e ascolto i millenni di parole che non hai detto mai.


Oggi è lunedì 15 febbraio del secondo anno senza Carnevale dalle cui cure sguscia questa Cronaca 344. Mentre il fuoco ama le foglie è una poesia che ho scritto nel tardo pomeriggio quando ero con persone speciali che hanno toccato la terra e l’acqua è subito sgorgata.

 

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