martedì 2 febbraio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/331: ancora la pietra bianca e il silenzio intorno a me

 


 

È il terzo giorno che vado in riva al ruscello e ascolto il silenzio delle voci umane e cerco di decifrare la natura intorno.

Siamo noi umani a dare voce e senso alle altre creature, a intessere le altre vite umane, quelle animali e vegetali, e quelle minerali, in una trama di senso che indichi sia la direzione da cui arriviamo che quella verso cui siamo diretti.

Per questo genere di movimenti non è necessario muoversi davvero, si può accogliere la stanchezza del confinamento e farne un luogo sicuro dove fermarsi a riposare e riflettere. Quanto tempo avevamo sino a un anno fa per riposarci e riflettere? Molto poco e spesso andava sprecato. Ora siamo nella condizione opposta in cui il tempo per noi è diventato quasi un eccesso che non sappiamo bene come gestire. Fuori dai contenitori opachi che sono lavoro, vita familiare e social, quanto davvero il tempo liberato ci attrae e ci aiuta a dare senso alla nostra vita?

Qui accanto al ruscello i sognatori continuano a dormire e gli insonni vagano nella foresta cercando quel luogo dove potersi fermare e cercare il sonno, un sonno ristoratore, pazienza se i sogni questa notte non arriveranno.

 

La notte degli insonni

 

Nella foresta continuano a vagare

gli uomini che non hanno riposo e

vagano con loro le donne insonni

e tutti sono diventati ciechi perché

non si può tornare a guardare questo

mondo se lo sguardo non si è aperto

anche su quelli che non controlliamo

e che sono l’unica realtà che ci

consola. La pietra bianca li chiama per

nome e tutti arrivano e si sdraiano,

accettano l’ignoto che è vita stessa,

vita senza nome che sarà la nostra.

 

Trovo nella poesia questa risposta, una poesia che è uscita come un pulcino dal suo guscio troppo stretto ormai. E io lascio che voli via da me sino alla città silenziosa e che da laggiù quel silenzio ritorni carico di senso e di promesse.

Questa è la Cronaca 331 di martedì 2 febbraio del secondo anno senza Carnevale, una giornata di silenzio e riflessioni, molto lavoro e La notte degli insonni che mi è nata tra le mani questo pomeriggio.

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