martedì 19 gennaio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/317: luce, nell'aria limpidi uccelli, fuoco

 


 

Il mondo, gli incontri, le persone. Il mondo, la natura, le piante. Il mondo, gli alberi, i fiori. Il mondo, le montagne, gli animali. Il mondo, il mare, i sentieri. Il mondo, il cielo, le nuvole. Il mondo, la pioggia, la neve.

Nella vita quotidiana ai tempi della pandemia, tutto ciò che non è fatto di persone o dalle persone, ha preso il sopravvento. Dobbiamo evitare di stare troppo vicino agli altri, se siamo fortunati e viviamo in paesi o piccole città, abbiamo riscoperto i paesaggi e i luoghi che abitavamo senza più guardarli.

Gli altri, il mondo delle persone, possiamo incontrarlo soprattutto nei libri e nei film e che gioia vedere i visi liberi dalle mascherine, che gioia riconoscere i sentimenti e le emozioni non solo dagli occhi, ma da tutto il viso.

Dato che il mondo della città silenziosa si è ristretto ed è anche gelido e vuoto, ho deciso che me ne starò un po’ di giorni, non so ancora quanti, qui nella Casa delle Parole. Ho ritrovato i suoi abitanti stabili: il re e la regina, il poeta e la narratrice, la sacerdotessa e il sapiente guerriero, il misterioso architetto e i lupi.

Anche qui, ai piedi delle Montagne della Nebbia, il cielo è bianco e la brina ha decorato tutto il mondo intorno. Qui ho respirato lo stesso odore del gelo che impregna i maglioni nell’armadio e il profumo lieve della legna che brucia nel camino.

Mi calmo, distribuisco i libri che ho portato in dono, il profumo del tè al bergamotto si leva dalla mia tazza. Mi chiedono se ho molte cose da raccontare. Sì, sono accadute molte cose, nel mondo della città silenziosa, un politico narcisista e sconfitto, ha tentato di mettere in scacco il governo. Al di là dell’oceano un altro politico, narcisista e sconfitto, ha incitato alla rivolta e alla violenza i suoi sostenitori. Ma, forse, oggi entrambi usciranno di scena e smetteranno di fare danni al mondo. Non sono molte le persone, nella storia dell’umanità, che possono vantarsi di avere lasciato il mondo in uno stato peggiore di quello in cui lo hanno trovato nascendo. I grandi dittatori del Ventesimo Secolo di sicuro, tutti, nessuno escluso. I piccoli giocatori d’azzardo che abbiamo visto in azione in questi anni, forse, il mondo sarà riuscito a fermarli prima che i loro danni diventino stabili. Dopo l’incursione della politica in questa Cronaca, torno a sorseggiare il tè e a sfogliare il nuovo libro di poesie di Adam Zagajewski, ma ancora non è tempo di soffermarsi con lui, a scoprire i suoi mondi. Oggi ho bisogno della brevità poetica di Anne Perrier che traduco, un po’ liberamente, per noi tutti:

 

Ho ripreso da sola i nostri bellissimi sentieri

Quelli che il tempo non poteva contenere

E che furono di stagione eterna

Sotto le api

Cammino da sola dove andavamo

Pupille azzurre, luce

Nell'aria limpidi uccelli

Fuoco

 

Questo è il dono dell’Altipiano della Luna, quella libertà interiore che illumina anche le giornate più difficili.

E questa è la Cronaca 317 di martedì 19 gennaio del secondo anno senza Carnevale. La poesia di Anne Perrier, senza titolo, è tratta dal volume Lettres perdues (1968 -1970) in La voie nomade et autres poèmes. Oeuvres complètes. L’Escampette éditions, 2008.

 

J'ai repris seule nos beaux chemins

Ceux que le temps n'aurait pu contenir

Et qui furent d'eternelle saison

Sous les abeilles

J'avance seule où nous allions

Prunelles bleues

Dans l'air oiseuax limpides

Feu

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