lunedì 4 gennaio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/302: una memoria azzurra di sale e vento

 



Anche all’inizio di quest’anno la vita ci costringe a uno sfasamento continuo tra l’essere al mondo, al fare fronte alla vita quotidiana e al nostro desiderio di essere altrove. Per quanto mi sforzi di variare le mie immaginazioni, finisco sempre per essere in riva al mare e presto tornerò a quello che lambisce le terre ai piedi delle Montagne della Nebbia.

 

Una memoria azzurra di sale e vento

 

Cammino e guardo la pioggia,

cammino e guardo gli alberi spogli.

Ma non ho pioggia né alberi

negli occhi, ho il mare negli

occhi, ho il mare nelle orecchie

e sale, mirto e vento nel naso e

ho sale sulla pelle, sale nella

memoria azzurra più del mare.

 

 

Il rumore della pioggia si trasforma nel rumore delle onde e io non so come ciò possa accadere e d’improvviso capisco che mondi diversi e diversi piani di realtà, stanno intorno al mio sguardo e al mio udito e sollecitano immagini e memorie, suoni e rivelazioni che diventano epifanie.

Così io non sono solo io, io è un altro da me che ha udito lo sciabordio delle onde e il rumore della pioggia che cade.

Continuo a camminare e nuvole si insinuano nell’angolo dell’occhio e mi ricordo mio nipote Andrea, seienne all’epoca, che in una bella giornata estiva, dopo avere guardato a lungo il cielo aveva esclamato: “Zia, ho le nuvole negli occhi!”. E così avevamo scoperto insieme che avere visto almeno una volta, quella prima volta d’infanzia così ben cantata da Louise Gluck, ci avrebbe donato per sempre quelle nuvole negli occhi e quell’azzurro nella memoria.

 

 

Voci e vento, qualche parola

 

La memoria ha più colori,

diverse consistenze e si

modella intorno a immagini

e sogni, non intorno alle

parole. Per questo non

ricordiamo le voci e ci

rassegniamo alla verità

che un sogno dove il vento

canta, dove le voci amate

tornano, è un tesoro che

va custodito. Alla fine questo

noi siamo: custodi distratti

di canti e parole.

 

Oggi è lunedì 4 gennaio 2021 e con questa Cronaca 302, continuo il mio vagabondare tra immagini e parole, suoni e memoria. Le poesie sono inedite e le ho scritte oggi pomeriggio ascoltando il rumore della pioggia che cade.

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