venerdì 24 settembre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/565. Il silenzio è l’ombra delle nostre parole

 

 


 

Ci sono giornate perfette e rotonde, ci sono giornate come questa dove non si può stare chiusi in casa a leggere e basta, ci sono giornate dove devo uscire e quel che voglio leggere sono le storie portate dal vento e dalle foglie, le storie nelle voci dei bambini che escono da scuola e ridono e schiamazzano. Dove non ci sono voci umane e più facile riuscire ad ascoltare il silenzio, ma il privilegio del vivere in città sta proprio in questa molteplicità delle voci che moltiplica la qualità e la consistenza del silenzio.

 

Ogni silenzio chiama un altro silenzio

 

Chiamiamo silenzio tutto

ciò non è intessuto con

le nostre voci. Così

ascoltiamo il silenzio

delle foglie e quello 

del vento, il silenzio della

scuola e quello del

selciato. Ogni silenzio

chiama un altro silenzio,

ogni silenzio è una diversa

qualità delle voci che non

sono la nostra, ogni silenzio

è un mondo e il mondo

cerca anche il nostro

silenzio, cioè l’ombra

delle nostre parole.

 

 

Oggi è venerdì 24 settembre del secondo anno senza Carnevale e sono stata in giro ad ascoltare i silenzi e non le voci, com’è vario il mondo, come sono ricchi i contrasti e le sfumature. Ora posso scrivere di ogni silenzio nuovo che ho scoperto e arricchire così il mio catalogo del mondo cui unisco questa silenziosa e ombreggiata Cronaca 565.

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