lunedì 13 settembre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/554. Quando la luce si ferma, prende una forma nota per non farci paura

 


 


 

Viviamo senza pensare cosa diventerà ricordo e cosa oblio. Non sono la luce e le ombre a decretare chi avrà il sopravvento, sono misteriose le vie del ricordo. Hanno bisogno di un oggetto, di un desiderio, di un’immagine i ricordi, così si formano e restano. Ma quanto è reale la staticità del ricordo? Quanto lo è la strada dell’oblio? Siamo tessitori ciechi che avanzano nel vasto mare dove tutto è dimenticato. Un mare che è silenzio, un ricordo che è parola. Ritorniamo solo dove siamo già stati e l’oblio è dove tutto è accaduto, ricordo dove crediamo che qualcosa sia accaduto.

  

I limoni, prigionieri della luce

 

Non so quale immagine di

questa mattina diventerà

un ricordo che non ho scelto.

Così decido di aiutare questa

mia memoria e scelgo i cinque

limoni stesi sul mobile ad

asciugare. La luce li colpiva

in pieno e sapevo che splendevano

di senso, o almeno così mi

sembrava mentre la donna stava

decidendo se congelarli o

conservarli sotto sale. Questa

è una buona metafora per ogni

memoria ho pensato, so

che mi ricorderò di quei limoni

anche se dovessi dimenticare

questa donna e il sole.

 

 

Oggi ho ascoltato molte persone che mi hanno raccontato storie di vita incredibili e normali allo stesso tempo. Sono storie che hanno bisogno di essere custodite e allo stesso tempo di essere strappate all’oblio. Storie che devono essere taciute, ma non dimenticate.

 

Oggi è lunedì 13 settembre del secondo anno senza Carnevale e questa Cronaca 554 se ne sta acquattata sul tavolo, nella cesta dei limoni.

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