sabato 4 settembre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/545. Quando l’estate si ritira avvolta in un sentore di miele e di lavanda

 

 


 

 

Ora che sono seduta e assorta nella quiete della casa, riprendo in mano le ultime pagine scritte, le rileggo e correggo, cancello, tolgo frasi, inserisco parole nuove. È sempre una sorpresa ritornare sui propri scritti e scoprire cose che neanche sapevamo di avere scritto. Intanto l’estate continua a ritirarsi dai luoghi e dagli oggetti, ma lascia dietro di se una luce che profuma di miele e lavanda.

 

Il mese della nostalgia dorata

 

Cosa nasconde la dolce luce di

settembre? Restiamo

affascinati dall’aura dorata che

circonda le cose, tutto sembra

avvolto dal miele, e per questo

non riusciamo a cogliere quanto

sia duro accettare gli ultimi bagliori

della vita che si ritira. Solo sulle

più alte montagne, nell’arido

panorama di pietre c’è scritto

il futuro di ogni stagione. Come

api impazzite ci fidiamo solo

di tutto l’oro che ci acceca e

quando saremo di nuovo

sobri, ecco che le foglie saranno

tutte a terra e non ci sarà

felicità se non nella fiamma che

arde nel camino. Per questo

affrontiamo la stagione fredda

in bilico tra il ricordo di quel che

è stato e la speranza di quel che

sarà. Ma dobbiamo abbracciare

il freddo e diventare seguaci

della neve, dimenticare che

non ci sono né api né rondini

e che le ultime rose sono gelate

in fondo al giardino.

 

 

Tra questi oggetti e questi libri, le vecchie fotografie mi raccontano storie e io ascolto e scrivo. Ci saranno storie che chiederanno di essere raccontate, ci saranno nuove storie e nuovi quaderni nei giorni che verranno dopo questo sabato 4 settembre del secondo anno senza Carnevale e la sua Cronaca 545 che ancora si intinge nel miele e non si arrende al freddo che viene.

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