domenica 30 maggio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/448. La via del vento è un intreccio di rami, è la danza delle nuvola con l’ombra della foglia


 


 

Quel che mi piace del vento è la sua invisibilità, non lo vediamo ma lo udiamo attraversare gli alberi, lo sentiamo passare sulla pelle e osserviamo la danza delle foglie, della carta e di qualunque altra cosa sia caduta a terra e che il vento riporta in aria.

Quando guardiamo il cielo è grazie alla corsa delle nuvole, o alla loro immobilità, che sappiamo se il vento c’è o continua a starsene nascosto.

Se guardiamo la roccia, possiamo leggere l’effetto del vento e dell’acqua nelle cavità, nelle fratture e nelle fessure. Se guardiamo i campi è dalle pale eoliche e dai mulini che comprendiamo la sua forza. Quando siamo in mare è la forma delle vele spiegate che rende il vento visibile e noi felici di averlo in poppa.

Il vento è respiro delle onde e respiro del poeta, è il respiro di questa domenica tranquilla dove potrei continuare a fare elenchi disordinati delle cose belle della vita.

 

 

Gli effetti secondari del vento

 

Se mi piace il vento è

perché anima le cose

che non hanno gambe

per poter andare e

intenzioni che le sorreggano.

Perché le intenzioni sono

tutte mie e le onde chiacchierano

con le nuvole grazie al vento che

le porta dalla riva al largo

e non fa mai pagare il ritorno.

Ride il vento di queste mie

considerazioni, lo capisco dai

sibili che assaltano le finestre

chiuse che subito apro e scopro

che il vento è passato dai

gelsomini, prima di venire a

salutarmi e poi tornare verso

le nuvole che attendono la sua

spinta, pastore nei cieli e

marinaio in terra ferma.

 

 

Scrivere il vento, che è anche il titolo del mio quarto libro di poesie, è uno degli atti dello scrivere che mi affascina e che mi fa coltivare questa mia ossessione poetica e letteraria, una pazzia innocente che lascio al vento ogni giorno, perché so che poi, me la riporta indietro.

Oggi è domenica 30 maggio del secondo anno senza Carnevale e il vento soffia tutto intorno e si ferma un po’ sul davanzale, in attesa che le rondini riprendano il loro volo in compagnia di questa nuova Cronaca 448 e la sua inedita poesia.

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