martedì 11 maggio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/429. Una poesia di cieli e rondini in picchiata

 



 

Quando si muovono le gemelle sono sempre accompagnate dalle rondini, un vero corteo d’onore che decora gli scialli e il cielo intorno. Andrey il pittore ha preceduto le ragazze sul sentiero e ha iniziato un nuovo quadro. Ha dipinto anche la gemella addormentata, le rondini e le case con i tetti rossi. Ormai sono tutti consapevoli di essere protagonisti di un racconto, di un sogno e di diversi quadri. Vorrebbero anche suggerire alla narratrice una trama un po’ più vivace, ma sanno che dovranno tenere questo filo e aspettare che qualcosa accada, perché qualcosa accade sempre.

 

 

Quando il cielo ci chiama per nome

 

I tetti non servono a riparare

le case, i tetti reggono la volta

del cielo e sostengono i nidi

delle rondini. Il cielo non è

aria, ma un foglio chiaro che

le rondini devono scrivere

sfrecciando in picchiata. E

noi non siamo che virgole

nel discorso per la maggior

parte del tempo e punti

fermi quando il cielo cade

e le rondini emigrano verso

l’altro emisfero. Restano silenziosi

i tetti senza rondini e senza

di noi nella stanza a chiacchierare,

l’inizio di una stagione sboccia

nella fine di quella precedente,

un vaso, un sasso e una foglia

le uniche tracce della primavera

fredda che stiamo vivendo. E noi

sogniamo di avere ali altrettanto

forti e aspettiamo che il nostro

cielo si apra e ci chiami per nome.

 

 

Sono arrivate le ragazze sino al sentiero e si fermano per ammirare il nuovo quadro del pittore. Le rondini sfrecciano tutto intorno e dalle case ormai vicine arriva un aroma di tè più forte di ogni altro richiamo. Cosa dovranno fare quando saranno arrivati laggiù?

Me lo chiedo mentre scrivo le ultime parole di questa Cronaca 429 di martedì 11 maggio del secondo anno senza Carnevale e la poesia mi chiama a scrivere ancora.

Anche il quadro odierno è di Andrey Remnev.

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