sabato 15 maggio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/433. Viaggiare è andare verso l’ignoto, anche se torniamo in un posto dove siamo già stati

 


 

Non so se ve l’ho mai detto, ma ho una vera e propria, insana passione per le liste e gli elenchi di qualunque tipo. Forse dipende da una delle mie prime letture, cioè il vocabolario Zanichelli letto in ordine alfabetico, non mi ricordo più quanto tempo ci avevo messo, ma l’impresa fu compiuta.

Per le liste odierne mi piacerebbe fare un elenco delle nuvole che ho visto nel cielo sopra di me, e poi un elenco delle foglie nuove e dei gelsomini che stanno sbocciando. Però ho ancora più voglia di fare la lista dei luoghi, città e paesaggi che vorrei vedere e rivedere. Non farò distinzione tra conosciuto e ignoto, ma farò una prima lista che sarà una miscellanea di ricordi e desideri.

Mosca e Pietroburgo a luglio, Itaca e Cefalonia in agosto, New York in inverno, tutti i viaggi che sono saltati a causa della pandemia nel primo anno senza Carnevale.

Parigi, la Bretagna e la Normandia, Bayonne, Biarritz, Honfleur, Pau, le Circle de Gavarni, Saint-Jean de Luz, Provenza, Costa Azzurra, Golfo del Leone, Colliure.

Perpignan, Nantes, l’Aquitania, il Périgord, la Borgogna.

Santiago de Compostela, la Coruña, Oporto, Lisbona, Nazaré.

Madrid, Barcellona, Salamanca, Siviglia, Valencia, Toledo e Malaga.

Mi fermo alla parte occidentale del continente, ma continuerò la lista nei prossimi giorni. Quanto mi piacerebbe ricominciare a viaggiare come facevo da giovane con la Panda 45 e la tenda canadese. E anche dormire ancora negli improbabili campeggi degli anni Ottanta del secolo scorso.

Era bello partire con in mente un itinerario di massima, con la lista dei luoghi che avremmo voluto visitare. Era bello non sapere chi avremmo conosciuto, cosa avremmo mangiato, dove avremmo dormito, cosa avremmo visto.

Viaggiare è andare verso l’ignoto che è tale anche se torniamo a visitare un luogo dove siamo già stati.

 

Scrivere nel deserto bianco

 

Parto per cambiare, parto

per ritornare e non c’è

luogo che non vorrei fosse

inciso nella mia memoria.

Ma se non posso partire,

posso sempre immaginare,

per questo scrivo e viaggio

nel deserto bianco di questo

foglio nuovo.

 

 

Partirei per qualunque, o quasi, meta in questo momento, e arriverà il giorno in cui lo farò.

Questa sera mi fermo qui, con questi brevi elenchi che evocano memorie e desideri.

Dove vorreste andare a viaggiare mie e miei fedeli lettrici e lettori?

La Cronaca 433 di sabato 15 maggio del secondo anno senza Carnevale, ha deciso di campeggiare in un luogo che ancora non conosciamo molto bene, ai piedi delle Montagne della Nebbia.

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