mercoledì 12 maggio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/430. Come pronunciare il nostro alfabeto che qui è sconosciuto

 


 

 

Il pittore è arrivato al porto con le fanciulle e le rondini, sa che è giunto il momento del commiato, che potrà continuare a dipingere le gemelle e la fanciulla addormentata, ma solo grazie alla memoria e non più in compagnia dello sguardo. Tutto si è compiuto in una manciata di giorni e lui sa che non potrà mai ritornare. Le gemelle gli hanno regalato una scatola di colori che non finiscono mai e una pezza di broccato, color bronzo come quello dei loro abiti, perché ne faccia un mantello o una coperta per le sere in cui le penserà senza più poterle guardare se non nei quadri nuovi.

 

 

Il canto di Andrey che parte

 

Sono partito da Odessa mio

amore, ma non per tornare da

te. È da te che sono partito per

cercare un mare più profondo e

un cielo più vasto. Passerò da

Varna amore mio e ancora starò

cercando il tuo volto tra i mille

che mi verranno accanto. E a

Venezia fermerò i miei passi e

nelle onde della laguna cercherò

una casa, la casa dove poterti

chiamare e dire che i leoni di

San Marco si svegliano all’alba,

che la Fenice risorge davvero

dalle sue ceneri e gli unicorni

pascolano nei prati che questa

città nasconde dietro le mura

dei cortili e delle case. Quando

verrai, amore mio, porta con te

una brocca della nostra acqua e

tutte le parole del nostro alfabeto

che qui conoscono come straniere,

mentre la mia lingua gioisce anche

solo a ricordarle. Ti scioglierò i capelli

mia piccola sirena, e ti chiederò

di restare mentre canterò questi

mari così lontani, ma così simili

al canto del nostro amore.

 

 

Sale su un battello a vapore Andrey, mentre le fanciulle identiche sono diventate sei. Vorrebbe chiedere chi sono le altre, ma il rumore è troppo forte e la banchina sempre più lontana. Così smette di guardarle e cerca il mare. Ogni onda è un pensiero, ogni onda è un ricordo.

Lasciamo Andrey Remnev, autore anche del quadro che accompagna questa Cronaca 430 di mercoledì 12 maggio del secondo anno senza Carnevale, al suo viaggio. Forse più avanti lo ritroveremo insieme alle fanciulle e alle rondini di Odessa, insieme alle nuove poesie che dalle onde saranno accompagnate.

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