Al tavolo della cucina
Perché scrivo?
Perché scrivo, lo so.
Ho dita prensili per
afferrare la penna
mucchi di carta da rovesciare
per scrivere sul retro, un
appetito vorace e facili
digestioni. Al tavolo della
cucina so stare per ore
senza un falso movimento.
Ho la pazienza della pietra,
l’ostinazione delle onde.
Soffio parole sulla carta
mentre il vento trascina
le ore, il senso, il momento
sono nella punta delle dita.
Questo inchiostro è l’opposto
l’ombra acquietata, nessuna
luce ne cambia la posizione.
Perché scrivo, lo so.
Ho dita prensili per
afferrare la penna
mucchi di carta da rovesciare
per scrivere sul retro, un
appetito vorace e facili
digestioni. Al tavolo della
cucina so stare per ore
senza un falso movimento.
Ho la pazienza della pietra,
l’ostinazione delle onde.
Soffio parole sulla carta
mentre il vento trascina
le ore, il senso, il momento
sono nella punta delle dita.
Questo inchiostro è l’opposto
l’ombra acquietata, nessuna
luce ne cambia la posizione.
1 commento:
Wow, Marina
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