LA PASSEGGIATA
Dopo violenta pioggia le grondaie sgranano il loro rosario,
quegli alberi esalano il tuo dubbio come ceri ammantati,
goccia su goccia, come il pallottoliere di un bambino
grani di sudore freddo sfilano da cavi ad alta tensione,
prega per noi, prega per questa casa, prendi in prestito la fede
del vicino, prega per questo cervello che si stanca
e perde la sua fede nei gran libri che legge;
dopo un giorno passato a capo chino, sanguinando poesie,
ogni frase estratta dalla carne avvolta in bende,
alzati, va’ a passeggio sotto un cielo
fradicio come bucato in cucina,
mentre i gatti sbadigliano dietro le loro finestre,
leoni in gabbie che hanno scelto loro,
e non oltre, però, il cancello dell’ultimo vicino,
decorato di perla. Com'è atroce questa tua
fedeltà, o cuore, o rosa di ferro!
Quando mai il tuo lavoro fu più simile a un romanzo per serve,
a una intrisa soap opera che si avvicina
più di te alla vita? Solo il dolore,
il dolore è vero. Ecco la fine della tua vita,
una macchia di bambù il cui pugno
chiuso allenta i suoi fiori, una pista
che sibila attraverso il boschetto intriso
di pioggia: abbandona ogni cosa, il lavoro,
la pesa di una vita breve. Sgomento, ti avvii;
la tua casa, un leone che si alza, ti riafferra.
Derek Walcott
Mappa del Nuovo Mondo
Traduzione di Barbara Bianchi, Gilberto Forti, Roberto Mussapi
Adelphi 1992