Nella
disordinata felicità delle letture estive mi decido a rileggere un piccolo
prezioso libricino di Miro Silvera, scomparso da poco, Libroterapia. Un viaggio nel mondo infinito dei libri, perché i libri
curano l’anima. In esergo c’è una famosa citazione tratta da La provincia dell’uomo. Quadermi di appunti
1942-1972 di Elias Canetti.
«Ci
sono libri che si posseggono da vent’anni senza leggerli, che si tengono sempre
vicini, che uno si porta con sé di città in città, di paese in paese, imballati
con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di
toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche
una sola frase. Poi, dopo vent’anni, viene un momento in cui d’improvviso quasi
per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi
libri d’un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione. Ora sappiamo perché
lo abbiamo trattato con tante cerimonie. Doveva stare a lungo vicino a noi;
doveva viaggiare; doveva occupare posto; doveva essere un peso; e adesso ha
raggiunto lo scopo del suo viaggio, adesso si svela, adesso illumina i
vent’anni trascorsi in cui è vissuto, muto, con noi. Non potrebbe dire tanto se
per tutto quel tempo non fosse rimasto muto, e solo un idiota si azzarderebbe a
credere che dentro ci siano state sempre le medesime cose».
È proprio
così, lo so per esperienza. La prima volta che ho letto Canetti avevo ventritré
anni e vivevo da sola da pochi mesi. Non era usuale che una ragazza della mia
generazione e della mia classe sociale facesse un simile passo, ma io ero molto
orgogliosa della mia scelta e della mia affermazione di indipendenza. Lavoravo,
studiavo, scrivevo, leggevo moltissimo e oltre a Canetti la grande scoperta di
quel periodo fu Jung. Leggevo arrotolata sulla mia vecchia sedia a dondolo,
ricordo in particolare un fine settimana di neve ed era bellissimo starsene in
casa con Canetti che mi illuminava la vita. Nella mia memoria e nella mia
biblioteca di Babele interiore, Jung e Canetti starano per sempre uno accanto
all’altro e forse è arrivato il momento per rileggere tutto Canetti.
Ma intanto
mi sono gustata il librino di Miro Silvera e i suoi consigli
libresco-terapeutici e anche questa Cronaca 835 di martedì 21 giugno del terzo
anno senza Carnevale continua a leggere con me.
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