martedì 21 giugno 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/835. La biblioteca è una farmacia dell’anima

 


 

Nella disordinata felicità delle letture estive mi decido a rileggere un piccolo prezioso libricino di Miro Silvera, scomparso da poco, Libroterapia. Un viaggio nel mondo infinito dei libri, perché i libri curano l’anima. In esergo c’è una famosa citazione tratta da La provincia dell’uomo. Quadermi di appunti 1942-1972 di Elias Canetti.

 

«Ci sono libri che si posseggono da vent’anni senza leggerli, che si tengono sempre vicini, che uno si porta con sé di città in città, di paese in paese, imballati con cura, anche se abbiamo pochissimo posto, e forse li sfogliamo al momento di toglierli dal baule; tuttavia ci guardiamo bene dal leggerne per intero anche una sola frase. Poi, dopo vent’anni, viene un momento in cui d’improvviso quasi per una fortissima coercizione, non si può fare a meno di leggere uno di questi libri d’un fiato, da capo a fondo: è come una rivelazione. Ora sappiamo perché lo abbiamo trattato con tante cerimonie. Doveva stare a lungo vicino a noi; doveva viaggiare; doveva occupare posto; doveva essere un peso; e adesso ha raggiunto lo scopo del suo viaggio, adesso si svela, adesso illumina i vent’anni trascorsi in cui è vissuto, muto, con noi. Non potrebbe dire tanto se per tutto quel tempo non fosse rimasto muto, e solo un idiota si azzarderebbe a credere che dentro ci siano state sempre le medesime cose».

 

È proprio così, lo so per esperienza. La prima volta che ho letto Canetti avevo ventritré anni e vivevo da sola da pochi mesi. Non era usuale che una ragazza della mia generazione e della mia classe sociale facesse un simile passo, ma io ero molto orgogliosa della mia scelta e della mia affermazione di indipendenza. Lavoravo, studiavo, scrivevo, leggevo moltissimo e oltre a Canetti la grande scoperta di quel periodo fu Jung. Leggevo arrotolata sulla mia vecchia sedia a dondolo, ricordo in particolare un fine settimana di neve ed era bellissimo starsene in casa con Canetti che mi illuminava la vita. Nella mia memoria e nella mia biblioteca di Babele interiore, Jung e Canetti starano per sempre uno accanto all’altro e forse è arrivato il momento per rileggere tutto Canetti.

Ma intanto mi sono gustata il librino di Miro Silvera e i suoi consigli libresco-terapeutici e anche questa Cronaca 835 di martedì 21 giugno del terzo anno senza Carnevale continua a leggere con me.

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