Oggi è stato un giorno lacustre, iniziato con un feroce temporale e continuate nella dolcezza del Lago Maggiore. Non avevo voglia di gironzolare al mercato, così sono partita un po’ più tardi, ho pranzato nel solito ristorantino in piazze, ho fatto una passeggiata e poi una sosta in Feltrinelli dove ho comprato il nuovo libro di Federico Pace La più bella estate. Storie di una stagione in cui tutto è possibile e ho iniziato subito a leggerlo sul treno del ritorno. Così per contentezza e pigrizia ne copio un brano:
“Un battito d’ali
C’è un tempo della vita, e una stagione dell’anno, in cui tutti gli abbozzi della nostra esistenza sembra che vogliano, e possano, realizzarsi. In quel periodo, in quella stagione effimera, riusciamo a intravedere i vascelli delle nostre infinite esistenze possibili mentre se ne stanno schierati nel blu dell’orizzonte estivo. Al chiuso della nostra stanza, vediamo le prue di quelle imbarcazioni pronte a salpare, quando, ancora sdraiati nel letto, intuiamo la luce del sole che, alle prime ore del mattino, balugina nello spazio minuto tra le fenditure delle persiane. Con addosso il leggero velo del sonno, ne immaginiamo le traiettorie, le infinite avventure. Rimaniamo a guardare, con gli occhi dell’immaginazione, tutte le peripezie che si andranno compiendo. Le terre in cui giungeremo, le persone che avremo l’opportunità di avvicinare e che ci toccheranno nel profondo. Le cose sconosciute che avremo tra le mani. E di quelle prospettive, prima di scendere le scale della casa in cui ci troviamo in quel tempo della nostra vita, sembriamo nutrirci e abbeverarci come di un alimento e un nettare prelibato. Non sappiamo ancora, e non possiamo nemmeno intuire, che ne sarà di quei vascelli schierati laggiù dove la terra si congiunge con il cielo”.
All’arrivo
non sono tornata subito a casa, sono andata con un gruppo di vecchi colleghi a
prendere un aperitivo al bistro del Piccolo Teatro e poi sono tornata a casa in
tram. Anche oggi è stata una giornata gioiosa e lieve, come se il bello e il
buono del mondo fossero tutti qui, nella mia città. Oggi è martedì 7 giugno del
terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa Cronaca 821 è
contenta quanto me.
Nessun commento:
Posta un commento