Non ho manoscritti, né taccuini, né archivi. Non ho nemmeno una calligrafia perché non scrivo mai. Sono l'unico, in Russia, che lavora a voce, mentre intorno una canea di farabutti scrive. E sarei uno scrittore, io? Andate al diavolo, imbecilli!*
In compenso ho un sacco di matite, di tanti colori e tutte rubate. Si tengono appuntite con una lametta Gillette.
La lametta Gillette, con il bordo lievemente obliquo e dentellato, mi è sempre parsa uno dei manufatti più nobili dell'industria siderurgica. Una buona lametta Gillette è tagliente come erba palustre, si flette in mano ma non si rompe; ha qualcosa del biglietto da visita di un marziano, o della letterina di un diavolo garbato, con quel foro nel mezzo. La lametta Gillette è prodotta da una società estinta, che ha per azionisti branchi di lupi americani e svedesi.
Osip Mandel'štam
Quarta prosa in
Il rumore del tempo
e altri scritti
a cura di Daniela Rizzi
Adelphi 2012
* Citazione dal Matrimonio di Gogol
2 settimane fa
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