lunedì 19 luglio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/498. Separare la sabbia dal sale e l’onda dal tuo sguardo

 


 

Nella noia generale di statistiche e indici di contagio, di dichiarazioni folleggianti di no-vax e politici che giocano sulle fasce di età e sulla tipologia di vaccino, mi rinchiudo di nuovo nella terra ai piedi delle Montagne della Nebbia e vado a passeggiare in riva al mare. Un tempo nessuno pretendeva di mettere becco in tematiche scientifiche alla portata di quei pochi che le avevano studiate e messe in pratica. Adesso, grazie al magico mondo dei social, chiunque si sente in diritto di sproloquiare sulla pandemia e sui vaccini, non importa se ha studiato ragioneria o scienze politiche. E non voglio continuare a sproloquiare nemmeno io, vaccinata e convinta di averlo fatto. Il senso civico si dimostra anche con le nostre azioni e la democrazia non può essere sostenuta da persone che pensano di avere solo diritti e nessun dovere. Solo chi ha altri problemi di salute e fragilità dovrebbe potersi esentare dall’obbligo vaccinale.

Ciò premesso, mi fermo per non annoiarvi e annoiarmi e scrivo una nuova poesia, prima sulla sabbia e poi sulla carta, per dare grazia a questo foglio.

 

Ancora seduta in riva al mare

 

Mi chiede un nome l’onda,

l’ultima, quella piccola, ma

non sono io a poterla chiamare.

Anche il raggio di sole e la foglia

pretendono un nome, ma io posso

solo tacere e tessere i nomi

assenti nel mio telaio d’ombra.

Per questo sono ancora seduta

in riva a questo mare che ha

rapito tutti i nomi e li restituisce

senza un ordine preciso, per

questo devo restare, separare

la sabbia dal sale e l’onda dal

tuo sguardo che ha tutte le ombre

e tutte le onde in sé e mi

interroga sul filo di questo

orizzonte che non finisce mai.

 

 

Oggi è lunedì 19 luglio del secondo anno senza Carnevale e questa Cronaca fibrillante è la numero 498 e se ne sta ancora con i piedi in acqua e la testa nelle nuvole, anche se il sole è già tramontato.

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