venerdì 9 luglio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/488. Noi e le nuvole prima del tramonto

 



Le nuvole sono pensieri sparpagliati che navigano verso il non-dove. Le nuvole sono la coda dei baci lanciati in aria. Le nuvole sono gli abbracci che ci sono rimasti intorno e sono le carezze che avremmo voluto dare. Non sempre le nuvole bianche sono buone e non sempre le nuvole nere o grigie sono cattive. Le nuvole bianche spesso sono i dispetti che il cielo vorrebbe farci e le nuvole scure solo i dubbi, i timori o le nostre perplessità. Nessuno può dire di preciso cosa sia una nuvola, a parte i meteorologi, ma a noi umani le nuvole servono per dire altre cose, cose spesso molto poetiche. Le nuvole bianche precedono la pioggia, le nuvole scure la portano, la pioggia è poetica quanto le nuvole e le riporta sulla terra, perché ad alcune nuvole soltanto è dato svanire in scie di vapore acqueo, la maggior parte tornerà nella terra o nel mare e saranno stupite tutte queste nuvole di quel che scopriranno come se mai lo avessero visto. Sono smemorate, per fortuna, le nuvole e sono allegre come bizzarri vecchietti che giocano a bocce nell’osteria della Stella Alpina. Ma sono anche allegre come tutti quei bambini che sciamano fuori da scuola e attraggono l’attenzione delle api, che mai resistono al verbo sciamare e pensano di poter imparare qualcosa anche dai bambini. Le nuvole sono anche vecchiette al mercato che trascinano carrelli della spesa colmi di frutta e verdura e che si fermano a chiacchierare con le vicine e non si ricordano che hanno la mascherina sulla faccia e così alzano la voce e anche le nuvole sono costrette ad ascoltare. Le nuvole vanno e vengono anche sul mio giardino e sfiorano le rose, ma sempre con delicatezza e reverenza, non si sa mai come potrebbe reagire una rosa. Ma quel che le nuvole non sanno è che le rose sono invidiose di loro, perché vorrebbero andare e venire come fanno le nuvole e, invece, devono accontentarsi dei loro racconti. E anche dei racconti delle api che dicono quanto è dolce il miele e del racconto del ragno che ha tessuto la sua tela per imprigionare quanta più rugiada poteva e rinfrescarsi senza troppa fatica. Anche le nuvole amerebbero rinfrescarsi, ma non è semplice per loro, perché se toccano l’acqua o si disperdono o cadono subito a terra. Anche gli alberi amano le nuvole e vorrebbero accarezzarle, così come le nuvole vorrebbero accarezzare le folte chiome estive. Ma possono guardarsi solo di lontano nuvole e alberi, come se fossero Montecchi e Capuleti senza neanche la possibilità di sfiorarsi all’alba mentre la prima allodola canta il ritorno del sole. Le nuvole sono molto curiose anche della vita delle formiche e vorrebbero seguirle sotto terra, ma sanno anche di non poterlo fare. Le formiche, dal canto loro, adorano le nuvole perché vedono sempre soffici formicai che un giorno potranno raggiungere e così riposarsi. Anche io, certi giorni, vorrei essere una nuvola, solo per essere più veloce nei miei vagabondaggi sopra il giardino e tra la casa e il mare. Ecco, non ho detto che ogni casa sogna di essere una nuvola per vedere il mondo dall’alto e siccome tutte le nuvole vorrebbero avere un tetto, ecco che case e nuvole hanno stretto un patto e così, alla chetichella si scambiano di posto e se sentite la vostra casa insolitamente leggera è perché state navigando sopra la vostra città, e se guardando le nuvole vi sembra di vedere forme di case e tetti rossi, be’ questo non è il gioco che facevate da bambini, perché i tetti sono davvero tetti rossi e qualcuno nelle case, sta sognando di essere una nuvola. La testa nelle nuvole è una delle più grandi benedizioni per una creatura terrestre, perché così possiamo dimenticare la forza di gravità e sfidare le rondini a solcare i cieli. Se teniamo la testa nelle nuvole troppo a lungo, i piedi resteranno incastrati tra le chiome degli alberi e cominceremmo ad allungarci per non perdere né il cielo, né la terra. Vorrebbero essere molte altre cose le nuvole, ma per oggi, venerdì 9 luglio del secondo anno senza Carnevale, tutti questi pensieri leggeri e nuvolosi sono abbastanza per questa Cronaca 488, bianca e soffice, piccoletta, come l’ultima nuvola che abbiamo visto prima del tramonto.

P. S. le nuvole che ci scrutano dall'alto sono nuvole milanesi

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