martedì 18 giugno 2013

Raccontare storie è stare lassù, da soli, con una sedia

Il mio mestiere è quello di raccontare storie agli altri.
Devo raccontarle.                           
Non posso non raccontarle. 
Racconto storie di altri ad altri.                                            
O racconto storie mie a me stesso o agli altri.                                                               
Le racconto su un palco di legno, con altri esseri umani, in mezzo a oggetti e luci.             
Se non ci fosse il palco di legno, le racconterei per terra, in una piazza, in una strada, in un angolo, a un balcone, dietro una finestra. 
Se non ci fossero esseri umani assieme a me le racconterei con pezzi di legno, brandelli di stoffa, carta ritagliata, latta, con qualsiasi cosa esista al mondo.                 
Se non ci fosse niente, le racconterei parlando ad alta voce, se non avessi voce parlerei con le mani, con le dita.                                                  
Se non ci fossero le mani e le dita, le racconterei con il resto del corpo. Racconterei muto, racconterei immobile, racconterei attraverso i fili, dentro uno schermo, dentro una ribalta. 
In qualsiasi modo racconterei, perché l'importante per me è raccontare le cose ad altri che le ascoltano.                        
Non capite che il resto non conta quasi nulla?
Non capite che il mezzo per raccontare è solo un passaggio, un oggetto, un pretesto per parlare con gli altri, di cose che ti stanno dentro?
Cosa mi parlate di teatro, di cinema o di altro.
Appeso a un filo in una piazza, seduto su una sedia a venti metri da terra, sarebbe anche quello un modo di raccontare cosa può fare un uomo, solo, lassù, con la sua sedia.
Raccontare che esiste, che sta in equilibrio, che può cadere e non cade, che ha paura e che non lo fa vedere e mille mille altre cose.
Non capite questo? 
Non avete proprio mai capito niente.
Ma l’importante è che non mi importa più di essere capito.
Mi basta di essere ascoltato.

                                                                                                      
Giorgio Strehler
citato in Italo Moscati 
Strehler
Vita e opere di un regista europeo
Editore Camunia 1985

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