martedì 4 giugno 2013

L'ebbrezza della luce

Di ritorno dal Cairo, Flaubert scrisse a un amico: "Ho acquisito la certezza che le cose previste accadono di rado". 
Nelle città del Mediterraneo è spesso così. Non trovi mai davvero quello che eri venuto a cercare. Forse perché questo mare, i porti che ha generato, le isole che culla, le linee e le forme delle sue rive rendono la verità inseparabile dalla felicità. L'ebbrezza stessa della luce non fa che esaltare lo spirito di contemplazione.
L'ho scoperto a casa mia, A Marsiglia. Vicino alla baia des Singes, ben oltre il porticciolo di Les Goudes, all'estremità orientale della città. Ore e ore a guardar passare nello stretto di Les Croisettes le barche di ritorno dalla pesca. È qui, e in nessun altro posto, che queste mi sembrano, mi sembreranno sempre le più belle. Ore e ore ad attendere quel momento, più magico di qualsiasi altro, in cui un cargo entrerà nella luce del sole al tramonto e vi scomparirà per una frazione di secondo. Il tempo di pensare che tutto è possibile.

Jean-Claude Izzo
Aglio, menta e basilico.
Marsiglia, il noir e il Mediterraneo
(Mediterraneo delle felicità possibili/1)
traduzione di Gaia Panfili
edizioni e/o 2006


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