mercoledì 3 aprile 2013

Imparare a scrivere con Shakespeare

Lei viene lodata per il suo stile, non solo perché racconta i Tudor con il tempo presente, ma perché scrive straordinariamente bene. Dove o come ha imparato?
«Da Shakespeare. Sembra un cliché, ma è così. Sono cresciuta in una casa senza libri, ma anche lì a un certo punto entrò non so come una vecchia edizione del Giulio Cesare di Shakespeare. Ricordo ancora quando lessi la scena in cui Marco Antonio, con il corpo di Cesare appena ucciso, spinge la folla contro Bruto e Cassio. Tutto quello che ho scritto viene da quella scena, il potere di un leader carismatico sulla folla, l'arte della retorica, il punto della svolta in cui tutto cambia».

Ma a parte il Bardo, chi l'ha ispirata?
«Ho letto di tutto, tanto, voracemente, storia, poesia, narrativa. Ma i miei contemporanei li ho letti tardi, solo quando ero già adulta».

Le piace Jane Austen, nel duecentesimo anniversario di Orgoglio e pregiudizio?
«Mi piacciono la sua sottigliezza e il suo umorismo. Ma più di tutto, in Orgoglio e pregiudizio, mi piace Lidia, la storia della sorella che scappa e ne combina di tutti i colori. Ha ragione lei, sono attirata più dai cattivi che dai buoni».

E Virginia Woolf?
«Amo i suoi diari, ma non i suoi romanzi. Mi interessa di più la sua vita che le sue storie. Leggendole divento impaziente, vorrei meno emozione, più azione. Ma forse non ero ancora pronta per la Woolf. Forse un giorno lo sarò».

Che cos'ha di diverso una scrittrice da uno scrittore?
«Per conto mio, niente. Certo quando scrivi trasporti sulla pagina una parte di te stesso. Ma la migliore scrittura avviene quando la tua personalità viene spazzata via. Ho letto di un famoso scrittore inglese che si fa mettere uno specchio davanti alla scrivania, mentre scrive. Ebbene io, al contrario, indosserei una maschera per scomparire, diventare un'altra. Ma non ne ho bisogno, perché indosso una maschera virtuale».

frammenti dell'intervista a Hilary Mantel di Enrico Franceschini su Repubblica del 3 aprile 2013in occasione dell'uscita del suo nuovo romanzo 
Anna Bolena, una questione di famiglia
traduzione di Giuseppina Oneto
Fazi editore 2013


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