Lei ha scelto di scrivere racconti, genere non amato dagli editori. Perché? «Mi sono formato su autori come Hemingway, Isaac Babel e Sherwood Anderson, che hanno dato il meglio nei racconti. Io credo molto nella brevità come bellezza, e mi affascina l' idea di raccontare in poche pagine qualcosa di compiuto. Se uno pensa a una vita, immagina certamente un romanzo, e per quanto mi riguarda questo è un ulteriore stimolo a sperimentare. Tuttavia, nella mia scelta narrativa, c' è un dato puramente pragmatico: quando ho iniziato a scrivere non avevo un dollaro e dovevo barcamenarmi tra mille occupazioni diverse. Non avevo il tempo di concepire e scrivere qualcosa di lungo».
Lei è anche un docente: crede che si possa insegnarea scrivere?
«Il talento non si può insegnare, e credo che nessun docente pensi di poter realmente insegnare a scrivere. Nel mio caso insegno corsi per sei scrittori selezionati da oltre seicento domande: si tratta quindi di autori già di ottimo livello, ai quali offro la mia esperienza come mentore».
frammenti dell'intervista di Antonio Monda a George Saunders
(Repubblica 18 gennaio 2013)
1 mese fa
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