Il sogno occupa gli spazi che dividono il poeta dalla bellezza: allaccia la natura con il sovrannaturale. Poeticamente, la verità non è il reale, la verità è il possibile. Il realismo, in quanto non rispetta che uno solo dei due termini entro cui vive l'atto poetico, è insufficiente a divenire poesia.
Solo nel mare libero del possibile, dagli orizzonti decisi eppure eternamente variabili, dov'è sempre aleatoria e indeterminabile la guerra di conquista (Italiam fugientem, ma che non scappa più, quando il poeta conosce i poli, gli angoli, le direzioni, il preciso orientamento del suo sogno), l'immaginazione ha pieno diritto di esistenza. La fantasia, invece, occupa la terraferma, il dominio del reale, del certo e del solido.
Giovanni Macchia
Baudelaire e la poetica della malinconia
Edizioni Scientifiche italiane 1961
1 mese fa
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