martedì 10 agosto 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/520. Non ho nessuna voce, eppure tutte le voci sono mie

 

 


 

Tra le mie ossessioni meteorologiche e le mie passioni poetiche, in cima alla lista metto di sicuro il vento. Un tempo a Milano, il vento era un fenomeno molto raro, talmente raro da diventare, per me, una festa. Col vento potevo fingere di essere nella steppa siberiana, in mezzo all’oceano o in Patagonia, tutti posti remoti che con la città non avevano nulla a che fare ma che desideravo vedere con tutte le mie forze. Quando si è molti giovani, viaggiare ci sembra l’unico modo per conoscere non solo il mondo, ma anche noi stessi. Ed è vero, perché la durezza della strada, gli incontri inaspettati, la lingua differente, il cibo, i paesaggi, tutto ci costringe a uscire dal guscio comodo della vita nota e a metterci in gioco.

 

Anche leggere, soprattutto i romanzi d’avventura, in età giovanile ci costringe a uscire dalla nostra pelle. E ogni libro diventerà poi un’esperienza, un vero viaggio nella vita dei personaggi, nella loro mente e allo stesso tempo nella nostra.

Con l’età ho imparato ad apprezzare il viaggio intorno alla mia stanza che è l’esperienza della lettura e sento quanto leggere e viaggiare siano due esperienze complementari.

 

Il vento resta comunque messaggero di avventure, di mare aperto, di spazi incontaminati. Mi basta chiudere gli occhi e sono in un altrove lontano, la città svanisce e con il vento che soffia io sono io ma anche altro.

 

 

Il canto del vento

 

Attraverso i deserti e sollevo

nugoli di sabbia, costringo

i viandanti a nascondere

il viso nelle sciarpe, chiudono

gli occhi, ma tanto non

mi potrebbero vedere.

Spingo le vele verso il largo

e le onde verso riva, mi

accompagnano i gabbiani,

ma non ho voce neanche

con loro. Mi aspettano

gli alberi per ridere con

me e scompiglio i campi

tanto quanto le foreste e

sono dolce, un refolo sperduto

e sono ostinato, una tramontana.

Non ho nessuna voce, eppure

tutte le voci sono mie.

 

 

Questa Cronaca 520, ventosa viaggiatrice, è la compagna di questo martedì 10 agosto del secondo anno senza Carnevale. Torneranno giorni silenziosi? Non lo so, mi risponderà il vento.

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