mercoledì 8 agosto 2012

Scrivere quel che faremmo per amore

Jeffrey Eugenides ama conversare e scrivere d'amore. E lo fa spiegando che "è difficile immaginare di scrivere qualcosa sugli esseri umani senza prendere in considerazione quel che farebbero per amore". Appartiene alla categoria di narratori che partono in maniera esplicita dalle proprie esperienze personali, tuttavia, prima di abbandonarsi ai ricordi intimi preferisce soffermarsi sull'importanza imprescindibile dell'amore nella storia della letteratura ("pensi a Omero, Catullo, Tolstoj o Shakespeare"), negando che la narrativa statunitense prediliga oggi altri temi: "Non crede che Libertà di Franzen parli in primo luogo di amore e di tutti i conflitti che scatena? ", mi chiede nel suo ufficio di Princeton. " Jhumpa Lahiri scrive di amore e anche George Saunders, che non definiresti immediatamente un romantico, ha scritto Jon, una delle grandi storie d'amore contemporanee. Updike e Cheever hanno scritto delle difficoltà dell'amore: l'adulterio, il divorzio... Ne parla anche Bellow, pensa a: Ne muoiono più di crepacuore. E perfino DeLillo, che dipinge in toni cupi, ha scritto scene ambientate in stanze di motel...".

Quali sono i romanzi d'amore che l'hanno influenzata maggiormente?

"Lolita, che è una storia d'amore perversa, ma autentica e i grandi romanzi ottocenteschi: Anna Karenina, Madame Bovary, Ritratto di signora. Ma se vogliamo fare una riflessione sull'amore devo citare la frase di La Rochefoucauld che ho posto come epigrafe nella Trama del matrimonio: "La gente non si innamorerebbe se non avesse sentito parlare dell'amore". È un'idea interessante: che l'amore non sia intrinseco agli esseri umani, una parte della nostra biologia, ma piuttosto qualcosa di culturale, creato dalle nostre menti. Da bambini, impariamo dai libri e dai film l'esistenza di questo fenomeno chiamato amore. Quando abbiamo cinque anni, abbiamo l'idea di sposare, una volta adulti, nostra madre. Poi ci vengono altre idee. I bambini giocano al matrimonio, o almeno lo facevano quando ero piccolo. Probabilmente ora giocano ad "accordi prematrimoniali", ma la verità è che noi impariamo l'idea di innamorarci prima di quando ci innamoriamo"...


un frammento dell'intervista di Antonio Monda Jeffrey Eugenides per la serie Parlami d'amore
la Repubblica 3 agosto 2012

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