Quando attraverso il
cortile, il mare lambisce le pietre squadrate, le piccole onde riverberano il
sole e mi costringono a socchiudere gli occhi. Il profumo dell’oleandro rosa
strappa la tela del tempo e sono sulla soglia della casa abbandonata. Le cicale
friniscono e cantano al cielo la profondità della stagione che tutto divora. Un
sentore di legno bruciato invade l’aria del mezzogiorno. È ancora estate, la
città risplende nel silenzio delle cose. È ancora agosto, i campi riposano
prima dell’aratura, è il tempo sospeso che non cerca risposte, che non vuole
domande. Il mare si ritira al mio passaggio, è solo un cortile solitario, che
si erge al centro della stagione matura. È solo Milano, è solo estate in un
giorno d’agosto.
2 settimane fa
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