venerdì 19 marzo 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/376. La rosa di ogni giorno, la rosa immaginata

 


 

Per rendere ogni giornata degna di essere vissuta, ogni mattino al risveglio vanno studiate le strategie più consone all’umore, al tempo, alla dedizione e alla speranza.

Oggi ho deciso di dividere questo giorno in tre momenti e di seguire le tracce che le poesie mi hanno suggerito. Parto dal giardino della Casa delle Parole.

 

 

Mattutino

 

Apre il nuovo giorno la sua

mano e sfoglia come petali

i minuti tondi appena nati.

Li sfioro e li lascio andare,

è questo il miracolo che si

ripete, il miracolo è il tuo

sguardo rinnovato e tonda

sboccia l’aurora dalle dita

rosate e scivolano ridendo

i momenti che fanno ogni

minuto e che mai potremo

contare. La rosa sboccia

anche quando non la

guardiamo.

 

Non ho fatto nulla per tutta la mattina, se non guardare i germogli sui rami, le rose che sbocciano nei vasi al sole protetti dalla serra. Ho ascoltato qualche uccellino, ho ascoltato il vento con gli occhi chiusi.

Poi era già mezzogiorno e prima di tornare a casa, ecco che è arrivata la seconda poesia.

 

L’ora meridiana

 

Il tempo è in piedi accanto

a noi, dritto anche se stanco,

curioso di andare e cambiare.

Lo lascio in fondo al

giardino, ma inesorabile

mi segue e cerca risposte.

Ogni giorno ha un sapore

diverso, oggi sono gli aceri

e le querce a seminare profumi,

non tornerai uguale mio

giorno perduto e sarai solo

un ricordo che non ho smarrito.

 

Dalla terra ai piedi delle Montagne della Nebbia sono tornata nella mia città di silenzio e confusione. I negozi sono gli occhi ciechi dei palazzi, oggi è San Giuseppe ed è la Festa del Papà, e ci sono file davanti alle pasticcerie per comprare le zeppole. Ci sono file anche dai fioristi e mi fermo a guardare e compro una piantina di piccole rose color rosa. Cammino con la spesa e le rose appese al braccio e mi fermo a guardare il cielo e passo nella piazza a salutare le torri e i ragazzini gelsomini e l’albero bellissimo che cattura le voci dei passanti e poi me le fa riascoltare.

Ora è buio, tutto buio, ma non negli occhi, perché la notte è appena iniziata.

 

Notturno

 

Nessuno ti aprirà notte,

nessuno conosce la chiave

per entrare in quello spazio

ricolmo di oscurità dove il tuo

sguardo è un arcipelago e tue

sono tutte le preghiere. Porta

le intenzioni, ma non i rimpianti.

Dai fiducia ai signori del sonno

e chiama i sogni con il loro vero

nome, la lingua arriverà da sola

e tu saprai come rispondere.

 

Oggi è venerdì 19 marzo 2021, il secondo anno senza Carnevale. Mattutino, L’ora meridiana e Notturno, li ho scritti per questa Cronaca 376 dove la poesia sboccia come fanno tutte le rose.

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