sabato 13 marzo 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/370: è salata l’aria, amara l’attesa e muto anche il mare

 


 

Sono andata in giro per la città con una rete a strascico per acchiappare immagini e frammenti di conversazione. Quanti nomi sono rimasti in questa rete, quanti germogli e quanti fiori. Potrei fare pagine e pagine di elenchi ora. Ma per la memoria occorre poco, solo un’immagine, solo un profumo nell’aria e un giorno molto più in là nello spazio tempo, tornerà questa giornata, mi chiederò se davvero l’ho vissuta o se è stato solo un sogno, solo un frammento di quell’altra realtà che abitiamo dietro gli occhi chiusi e il respiro acquietato dalla notte. Posso anche giocare con i nomi, scambiarli di posto, ma a nulla serve, perché l’acqua trascina il senso e la ragione proprio dove devono essere e li impregna di poesia e l’acero soffia il passato verso la fiamma che danza nel camino e la legna profuma, e il passato ritorna proprio nelle narici.

 

Prima della resurrezione

 

Arriva un’onda, il primo sogno

si infrange sulle rive del mattino.

Arriva un sogno, la prima onda

si infrange sulle rive della notte.

Tra il sogno e l’onda è passato

questo giorno e non abbiamo

raccolto né sassi, né conchiglie

e il buio scende e ancora non

abbiamo trovato un riparo

per i miei sogni e per le tue

onde. È salata l’aria, amara

l’attesa e buio questo buio

che aspetta un inciampo

prima della resurrezione.

 

 

Oggi ho incrociato una donna che stava raccontando di avere fatto un fioretto sino a Pasqua: niente dolci, di nessun tipo. Era mezzo secolo che non sentivo parlare di fioretti, rinunce, Quaresima e digiuni. C’è un grande senso di futuro e di speranza nel periodo di Quaresima. Sappiamo cosa accadrà, l’esito fatale del Venerdì Santo, così come conosciamo il senso della Pasqua, il ritorno da quel luogo sconosciuto che tanto temiamo. Pasqua significa Resurrezione, significa che il bene vincerà di nuovo sul male, significa che la speranza sarà sempre più forte della paura.

Per questo posso lasciarmi andare allo sciabordio delle onde che arriva dalla spiaggia e al crepitare della legna che arde nel fuoco. Non sono solo rumori o suoni questi. Sono il canto del tempo che va e viene, che ritorna e si allontana, poi torna, poi tace.

Questa è la Cronaca 370 e oggi è sabato 13 marzo del secondo anno senza Carnevale, mia madre avrebbe compiuto 85 anni e ho sognato che mi stava sorridendo. Prima della Resurrezione è la quasi quotidiana poesia inedita che mi accompagna verso la notte che viene.

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