martedì 27 gennaio 2015

Volare è molto più facile che scrivere un libro

Una perfetta felicità ha uno stile molto essenziale, qualità che ricorre in altri suoi libri. Lei in passato ha dichiarato che il suo romanzo ideale avrebbe dovuto infondere «una devastante gioia estetica» in ogni sua pagina. Ha raggiunto quest’obiettivo? 
«No. Anche perché ho cambiato idea. Le pagine di un romanzo devono risultare piacevoli alla lettura, ma non è una catastrofe se qualcuna non lo sia. Un libro non può essere giudicato da questo. Piuttosto, credo che l’impegno e il duro lavoro di un aspirante scrittore siano sicuramente importanti per avere successo in letteratura. Tuttavia, ciò non basta. Puoi sbatterti quanto vuoi, ma, se non hai talento, non vai da nessuna parte».

E che cos’è il talento? 
«È difficile da spiegare. Talento non significa solo saper scrivere bene. È altro. È un istinto, ecco». 

Come quello di volare, nella sua precedente vita? 
«No, non vedo una connessione in tutto questo. Avevo iniziato la carriera in aeronautica ed ero diventato pilota. Poi ho abbandonato tutto per fare lo scrittore. Ma sono due cose diverse. Volare è molto più facile che scrivere un libro, mi creda»

frammento dell'intervista di Antonello Guerrera a James Salter 
Repubblica martedì 27 gennaio 2015

Nessun commento: