venerdì 23 gennaio 2015

Ho allineato le bucce sulla pietra. Sono il mio alfabeto

Eppure di ciò che ho letto e perfino tradotto non conservo quasi nulla. Come davanti all'amato, non è abbastanza o e troppo, come prima di un appuntamento, nello specchio non c'è che un vuoto e un bagliore che è anche paura.
Ho messo tutto in tasca fugacemente e se rovescio le tasche, ecco non ci sono che frammenti: un po' di bucce, qualche biglietto. La rapina dunque non è riuscita. Resta la gratitudine, forse il coraggio. La gratitudine è per questo coraggio, per la solitudine che viene da un libro socchiuso.
Un fuoco arde, in lontananza. E' il roveto della mia balbuzie. Le frasi, come le bucce, sono nel buio. Ho allineato le bucce sulla pietra. Sono il mio alfabeto.

Antonella Anedda
Cosa sono gli anni
Senza recinti
Fazi 1997

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