"Scrivere è faticoso" dice il protagonista. Quanto c'è di autobiografico nel suo libro?
E' forse il romanzo che mi somiglia di più. Scrivere è una fatica quotidiana. Io sono un metodico; dalle 9 alle 13 della mattina sono al tavolo ma il problema è che non so mai cosa scriverò. A guidarmi sono le parole e il procedere al buio è tremendamente stancante. Credo che lo scrittore debba saper ascoltare la parte di sé che fa resistenza.
La sua cura dei dialoghi è quasi maniacale. E acquista un'importanza ancora maggiore in un momento in cui virtualità fa rima con incomunicabilità.
Parise mi diceva "Curi bene i dialoghi e aveva ragione. A loro è affidata anche la confessione e ciò che andrebbe taciuto".
frammenti dell'intervista di Leonardo Jattarelli a Giorgio Montefoschi sul Messaggero del 14 febbraio 2014, in occasione dell'uscita del suo nuovo romanzo
La fragile bellezza del giorno
Bompiani 2014
Il Messaggero
2 settimane fa
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