L'immaginazione, diceva Malebranche, è la pazza di casa.
Certo non è la smemorata di Collegno, visto che l' immaginazione è essenzialmente una modificazione della memoria, come diceva Vico («memoria dilatata e composta») e come ribadisce con ricchezza di argomentazioni e documentazioni Alberto Oliverio nel suo recentissimo Immaginazione e memoria (Mondadori Università).
Nemmeno a Kant è riuscito di chiarire che cosa potrebbe essere una immaginazione totalmente produttiva, senza ritenzione e ripetizione.
L'immaginazione pesca nel mondo, combina, e solo attraverso queste combinazioni crea. Alla creatività dell'immaginazione si presta benissimo il detto di Pascal posto in esergo (e in difesa) delle sue Pensées: «Non si dica che non ho detto niente di nuovo: nuova è la disposizione delle materie».
Al tempo stesso, però, è proprio questa vicinanza con la memoria ciò che rende davvero enormi i poteri dell' immaginazione.
incipit dell'articolo di Maurizio Ferraris
Repubblica del 24 luglio 2013
2 settimane fa
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