venerdì 15 giugno 2012

Tradurre poesia

Tradurre poesia è, nel migliore dei casi, un'arte dell'approssimazione, e non esistono regole fisse per stabilire che cosa funziona e che cosa non funziona affatto. E' in buona parte questione d'istinto, di orecchio e di buon senso. Tra una scelta letterale e una più poetica, non ho mai esitato a preferire la seconda. Mi sembrava più importante dare ai lettori che non conoscono il francese una vera idea di ogni testo come componimento poetico, che affannarmi in favore di un'aderenza parola-per-parola. Una poesia si esperisce non solo per ciascuno dei vocaboli che contiene, ma nelle interazioni fra loro - la musica, i silenzi, le forme - e se al lettore non si fornisce l'occasione di entrare nella totalità di questa esperienza, resterà escluso dallo spirito dell'originale. Ecco perché ritengo che le poesie debbano essere tradotte dai poeti.


Paul Auster 
L'arte della fame 
Incontri, Letture, Scoperte, saggi di poesia e letteratura
Einaudi 2002
traduzione di Massimo Bocchiola

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