domenica 24 giugno 2012

La mutevole trama del ricordare e dell'immaginare


Trent’anni è tantissimo tempo, un tempo durante il quale un matrimonio mette radici, diventa quasi incestuoso, con i suoi complesso ritmi di sentimenti, dialoghi, associazioni. Eravamo arrivati al punto in cui ascoltare una storia o un aneddoto a una cena ci faceva formulare lo stesso identico pensiero, ed era solo questione di chi l’avrebbe articolato ad alta voce. Anche i nostri ricordi avevano cominciato a mescolarsi. Boris giurava e spergiurava di essere stato lui a trovare l’airone azzurro maggiore sulla soglia della casa che affittavamo nel Maine, e io ero altrettanto certa di essere stata io a vedere per prima l’enorme volatile. Non c’era risposta a quell’enigma, nessuna documentazione – solo la fragile, mutevole trama del ricordare e dell’immaginare. Uno dei due aveva sentito l’altro raccontare la storia, aveva visto nella propria mente l’incontro con l’airone, e aveva creato un ricordo dalle immagini mentali che avevano accompagnato la narrazione ascoltata.


Siri Hustvedt
L'estate senza uomini
traduzione di Gioia Guerzoni
Einaudi 2012

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