sabato 19 giugno 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/468. Ritorneremo ai frammenti delle nostre stelle

 


 

Non sapeva dove fosse, sentiva solo lo sciabordio delle onde molto vicino e si sentiva cullata, come se fosse su una barca non tanto grande. Ma poi si rese conto che lo sciabordio faceva parte di un sogno, mentre il rumore delle onde era reale. Dalla finestra socchiusa e ombreggiata dagli scuri che facevano filtrare solo lame di luce, entrava anche un piccolo vento profumato di salsedine, quindi doveva essere in riva al mare. Ma poi non sentì i gabbiani come si aspettava, ma le rondini e il ricordo delle città mediterranee che aveva visto, fu un tutt’uno con quella luce mattutina. Decise di non aprire gli occhi, non ancora, e di ascoltare solo quei suoni dove non c’era nessuna voce umana a sovrastare tutti gli altri.

 

 

Il viaggio che non sappiamo se mai finirà

 

 

Poiché è abbastanza azzurra

l’alba e chiaro il nostro cielo,

andiamo per i sentieri senza

guardare indietro, andiamo e

lievi sulla terra non lasciamo

che poche impronte e nessun

sospiro, in questa luogo dove

vivono l’immaginazione e anche

il vento, che sempre cerca nuove

voci per il suo coro oscillante,

mentre le onde di ogni mare

proteggono il viaggio di chi è

partito senza avere una meta.

Come noi che non sappiamo

se mai questo viaggio finirà,

se scopriremo terre sconosciute

o se saremo costretti alle eterne

ripetizioni di noi che siamo

arrivati in scena a spettacolo

già iniziato e le voci degli astanti

sono frammenti di quelle stelle

dove dovremo ritornare.

 

 

Come alla maggior parte delle persone l’interno delle palpebre si affolla di immagini sconosciute, quando si è fermi tra la veglia e il sonno, così lei sentiva le voci che arrivavano in coro, tutte insieme, dal profondo del suo orecchio e dopo le voci, ecco il ritmo della poesia che chiamava a sé le immagini e tutto allora aveva un senso e anche una direzione.

Così è stato il risveglio di questo sabato 19 giugno del secondo anno senza Carnevale e questa Cronaca 468 ha iniziato a gorgheggiare molto presto, poco dopo l’alba e ora si commiata dal mondo con gli ultimi bagliori di questo felice tramonto estivo.

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