lunedì 7 giugno 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/456. A volte il viaggio stesso è la meta, mentre la nostra isola misteriosa sorge in mezzo al mare

 

Un giugno così piovoso mi dà l’idea di una stagione mancata, così sogno un anno in cui le estati saranno due e il tempo sempre magnifico. Non che questa stagione monsonica non abbia i suoi momenti di bellezza, si può stare davanti alla finestra a contare le gocce di pioggia, ci si può strusciare contro il gelsomino mettendo in conto che ci si bagnerà moltissimo ma che il loro profumo si insedierà a lungo nel nostro naso. Quando ha smesso di piovere ho allungato il giro fino ai lembi estremi del quartiere, il tasso di umidità è mostruoso e l’effetto monsone garantito. Però i bar sono pieni, i giovani chiacchierano e ridono e questo mette allegria. Le scuole a Milano finiscono domani e saranno tre mesi di libertà per tutti gli studenti. L’ultima volta che ho fatto tre mesi di vacanze estive è stato quando avevo quattordici anni, poi ho sempre lavorato d’estate e ne andavo molto fiera. Ma l’inizio delle vacanze me le ricordo molto bene, era uno dei momenti più gioiosi dell’anno. E adesso? Cosa mi aspetto adesso?

 

 

Navigare nel mare dell’immaginazione

 

Così, per affrontare questa nuova stagione

piena di imprevisti, fingo di essere sulla

tolda di una nave e di navigare in un mare

sconosciuto. Incontreremo pirati?

Mostri marini? Naufraghi? Isole misteriose?

È bello non saperlo e lasciare che

il caso ci faccia scegliere una rotta

o l’altra. Arriveremo alla nostra

destinazione dopo avere incontrato

Ulisse che non ritorna, non ancora.

A volte il viaggio stesso è la mèta,

non bisogna temere i misteri delle

onde, né i segreti delle stelle marine.

Laggiù, dove l’acqua è profonda

giocano le sirene e io sento il loro

canto anche dalla tolda della mia

piccola nave e sorrido.

 

 

Anche questa sera leggerò pagine da libri nuovi e libri già letti, nella stessa disordinata e progressiva confusione che mi permette di andare qua e là per terre e tempi che, altrimenti, non avrei visto mai.

E invece, questo lunedì 7 giugno del secondo anno senza Carnevale, una poesia curiosa ci accompagna verso la notte che scende e verso la pioggia che riposa in questa Cronaca 456.

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