Avvicinati. Il raggio della sera si compie
contro il nero del tavolo, la lampada batte buio e luce
prima di spezzarsi nel tuono.
Non avvicinarti. Il futuro schiude vapore
come dalla storia l'opaco marmo di un tempio.
Tutto è bianco:
il rovescio dei nostri visi nelle foto
la terra rischiarata dalla duplice vela dei lenzuoli.
Prendi una strada obliqua che basti un bagliore a definire
una quiete - sottile unione del lutto -
visione sotterranea di un fiume sotto l'intreccio delle dita.
Nel vento di queste sere non esiste che vento.
Mi hai chiesto di trattare il desiderio
come se fossi forte quanto il tempo che scuote.
Così entra l'inverno quaranta volte vissuto come tenebra
notte intera che tesse un grande spazio
silenzio del silenzio che sbarrerà domani la finestra.
Antonella Anedda
Notti di pace occidentale
Donzelli 1999
2 settimane fa
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