lunedì 16 marzo 2015

Il mondo è il mio luogo, dice la poesia

Viatico
Il mondo è il mio luogo, dice la poesia.
Imparo davanti alla strabiliante architettura delle montagne
L’estrema opacità delle cose.
Anche l’emozione è diventata cosa tra le cose.
In quanto all'altezza o alla profondità, è nelle parole
Più profonda e più alta di ogni realtà.
In me, dice ancora la poesia,
Non vi è nessuna differenza tra l’amore e la morte,
Tra una chiave e un gesto d’addio,
Tra il dono e l’apparenza,
Tra la minaccia e l’acacia,
Tra un quarto di luna e il bisbiglio delle radici,
Tra una sedia di giardino e la nostra piccola epifania quotidiana.
E il fiume scorre con le parole, sempre altro e sempre lo stesso.
Io rimango dice finalmente la poesia
Al fulcro del silenzio.
Ogni volta che il vuoto è varcato,
Quando il sole in me si desta
O che la terra s’oscura,
Nel respiro e la misura,
Nel sacro e l’incidente.

Lionel Ray
traduzione di Viviane Ciampi

Viatique
Le monde est mon lieu, dit le poème.
J’apprends devant l’étonnante architecture des montagnes
L’extrême opacité des choses.
Même l’émotion est devenue chose parmi les choses.
Quant à la hauteur ou la profondeur, elle est dans les mots
Plus profonde et plus haute que toute réalité.
En moi, dit encore le poème,
Il n’y a nulle différence entre l’amour et la mort,
Entre une clé et un geste d’adieu,
Entre le don et l’apparence,
Entre la menace et l’acacia,
Entre un quartier de lune et le chuchotis des racines,
Entre une chaise de jardin et notre petite épiphanie quotidienne.
Et la rivière passe avec les mots, toujours autre et toujours la même.
Je demeure dit enfin le poème
Au plus fort du silence.
Chaque fois que le vide est franchi,
Quand le soleil en moi se lève
Ou que la terre s’assombrit,
Dans le souffle et la mesure,
Dans le sacre et l’accident.


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