È rimasta laggiù, calda, la vita,
l’aria colore dei miei occhi, il tempo
che bruciavano in fondo ad ogni vento
mani vive, cercandomi…
Rimasta è la carezza che non trovo
più se non tra due sonni, l’infinita
mia sapienza in frantumi. E tu parola
che tramutavi il sangue in lacrime.
Nemmeno porto un viso
con me, già trapassato in altro viso
come spera nel vino e consumato
negli accesi silenzi…
Torno sola…
tra due sonni laggiù, vedo l’ulivo
roseo sugli orci colmi d’acqua e luna
del lungo inverno. Torno a te che geli
nella mia lieve tunica di fuoco.
Cristina Campo
La Tigre Assenza
Adelphi 1991
1 commento:
Una delle mie poesie preferite di Cristina Campo, dove leggerezza e distruzione si accompagnano con semplicità.
Complimenti per il blog, selezioni interessanti. Mi iscrivo!
Un saluto e a presto
Bianca Brecce
ps. anch'io ho un blog dove pubblico i miei versi: http://www.biancabrecce.wordpress.com
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