venerdì 21 novembre 2014

Tradurre è protrarre le parole di un addio

Tradurre, me ne sarei accorto dopo, è protrarre le parole di un addio. Perché nella separazione dell'autore, nella lontananza, temporale e geografica e linguistica dell'autore, si ricompone una presenza: la nuova lingua, la lingua del traduttore, accogliendo nella sua casa l'originale, offrendo ad esso un nuovo abito, nuovi suoni, nuovi ritmi, istituisce uno spazio-tempo perché quella distanza - che è distanza dall'originale- sia compensata, o almeno mitigata.

Antonio Prete
Trattato della lontananza 
Bollati 2008 

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