giovedì 27 novembre 2014

Le parole che devono raggiungerti fuori dalla pagina

Poesia d'amore da leggere a un amico analfabeta

Ho dovuto trascrivere queste parole
in mia e in tua assenza. Sono
cose che succedono. Se penso
di aggiungere una voce
immagino una simpatia e noi esterna
che protegge il messaggio
da quel che, detto, non può sottrarsi
all'esser detto.

Tutte le volte che hai mantenuto
il tuo segreto, infilando
gli occhiali o scorrendo una pagina
con interesse, si rinnova
l'offesa che tu hai perdonato, fingendo
d'essere uno di noi.
È così che la speranza d'amore
si traduce in una serie di momenti nascosti
in cui ci piace pensare
che qualcuno ci sia 
cascato.

Chi ero dunque io
che riempivo quei giorni
di moniti illeggibili: i matrimoni
spezzati, la terra
saccheggiata dagli speculatori, neanche una parola
per un estraneo?

Quest'isola
dove credevo di possedere la lingua
mi ha lasciato sola
e innocente come te o come quel tuo amico
che ti faceva copiare i suoi temi
fino a che le parole diventavano immagini
di posti dove non saresti mai andato.

E allora scusami
se tanta parte del poi
dipende da questo, le parole 
che devono raggiungerti 
fuori dalla pagina.

Tess Gallagher
Spontaneamente
a cura di Riccardo Duranti
Donzelli editore 1999

Love Poem to Be Read to an Illiterate Friend

I have had to write this down
in my absence and yours. These
things happen. Thinking
of a voice added
I imagine a sympathy outside us
that protects the message
from what can’t help,
being said.

The times you’ve kept
your secret, putting on
glasses or glancing into a page
with interest, give again
the hurt you’ve forgiven, pretending
to be one of us.
So the hope of love
translates as a series of hidden moments
where we like to think
someone was fooled
into it.

Who was I then
who filled these days
with illegible warnings: the marriages
broken, the land
pillaged by speculators, no word
for a stranger?

This island
where I thought the language was mine
has left me lonely
and innocent as you or that friend
who let you copy his themes
until the words became pictures
of places you would never go.

Forgive it then
that so much of after
depends on these, the words
which must find you
off the page.

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