Per Sharon Horvath
Dall'ombra delle cupole nella città delle cupole,
un fiocco di neve, tormenta al singolare, impalpabile,
è entrato in camera tua e s'è fatto strada
fino al bracciolo della poltrona dove tu, alzando lo sguardo
dal libro, lo scorgesti nell'attimo in cui si posava. Tutto
qui. Null'altro che un solenne destarsi
alla brevità, al sollevarsi e cadere dell'attenzione, rapido,
un tempo tra tempi, funerale senza fiori. Null'altro
tranne la sensazione che questo frammento di tempesta,
dissoltosi davanti ai tuoi occhi possa tornare,
che qualcuno negli anni a venire, seduta come adesso sei tu,
possa dire:
«È ora. L'aria è pronta. C'è uno spiraglio nel cielo»
Mark Strand
L'inizio di una sedia
a cura di Damiano Abeni
Donzelli 1999
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