venerdì 6 giugno 2014

La poesia ci sveglia e ci riscuote nel bel mezzo della parola

Quando pronunciamo, ad esempio, la parola “sole, non liberiamo un significato bell'e pronto, ma passiamo attraverso un ciclo tutto particolare
Ogni parola è un fascio di significati, e un significato affiora da esso per irradiarsi in varie direzioni, senza mai convergere in un solo punto ufficiale. Pronunciando "sole", noi compiamo una sorta di enorme tragitto a cui siamo talmente abituati che viaggiamo immersi nel sonno. 
La poesia si distingue dal linguaggio automatico proprio in quanto ci sveglia e ci riscuote nel bel mezzo della parola.
Questa risulta allora molto più lunga di quanto pensassimo, e ci rammentiamo che parlare significa essere sempre in cammino. 

Osip Mandel'štam 
Conversazioni su Dante
traduzione di R. Faccani e R. Giaquinta
Il melangolo 1994

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