venerdì 20 giugno 2014

Il miglior allenamento per scrivere? Leggere, leggere, leggere

D: Come sceglie le parole? 
W.F.: Nella foga di buttarle giù ne vengono fuori molte. Se ci torni sopra, ci lavori e suonano ancora vere allora lasciale.  

D: In Le palme selvagge la tecnica che usa è automatica? Se è così, perché?  
W.F.: Ho usato quella tecnica semplicemente come un espediente automatico per dare forma alla storia che volevo raccontare, la storia di due diversi tipi di amore. Un uomo che rinuncia a tutto per amore di una donna e un altro che rinuncia a tutto per fuggire dall’amore.  

D: Che cosa sa del libro che verrà fuori prima di iniziare a scriverlo?  
W.F.: Molto poco. Semplicemente comincio a scrivere. Il personaggio si sviluppa insieme al libro e il libro si sviluppa scrivendolo. [...] 

D: Come trova il tempo per entrare in un’atmosfera e in uno stato d’animo che conciliano la scrittura?  
W.F.: Bisogna sempre trovare il tempo per scrivere. Chiunque dica che non ha tempo vive in una finzione. Da questo deriva l’ispirazione. Non aspettare. Quando hai un’ispirazione buttala giù in fretta. Prima la butti giù più forte sarà l’immagine. Non aspettare che passi per cercare di ricatturarne la sensazione e il colore.  

D: Qual è il miglior allenamento per scrivere? Corsi, esperienza, o cosa?  
W.F.: Leggere, leggere, leggere. Leggere tutto – robaccia, classici, buoni e cattivi, e vedere come fanno. Come un falegname che lavora come apprendista e studia il maestro. Leggete! Assorbirete. Poi scrivete. Se è buono lo vedrete. Se non lo è, buttate tutto dalla finestra.  

D: Va bene copiare uno stile?  
W.F.: No. Se avete qualcosa da dire, usate il vostro stile. Sarà la storia a scegliere il suo stile narrativo. Quello che vi piace si manifesterà attraverso lo stile. [...] 

Frammenti delle interviste a William Faulkner  contenute nel volume
Il gioco dell’apprendista. Dieci interviste con William Faulkner
Traduzione di Giulia Rossi
Medusa 2014

In libreria da oggi 20 giugno

1 commento:

Unknown ha detto...

Ottimo direi.
Molto "pratico" il consiglio.
So che l'accostamento è bizzarro, ma lo scrivo ugualmente. Mi ricorda molto quegli allenatori di una volta (ma ce ne sono ancora) che ti dicono.
«Per correre? - espressione incredula di chi ha appena sentito una castroneria - Ma devi correre!»