Una mattina in
Svezia
Mattina,
il vento soffiava, sventolava e tendeva
le bandiere della zona, c’era
ghiaccio sotto le betulle bianche.
Allora passa qualcuno vestito di nero,
cammina con passo pesante,
come se dovesse andare molto lontano.
La strada vuota sale spontanea
per un pendío dove egli si avvia.
Certo che lo conoscevo, potevo raccontare di lui
e di tutte le strade che ha percorso.
Ora il vento soffia già molto meno.
Le betulle bianche stanno assolutamente immobili,
con un ghiaccio lucido ai piedi, bagliore solare.
Dall’orizzonte
dove la luce del cielo è intensa come qui
arriva un piccolo tram sulle rotaie.
Si ferma un po’ qui e poi scompare,
senza che nessuno scenda.
Lars Gustafsson
Sulla ricchezza dei mondi abitati
traduzione e cura di Maria Cristina Lombardi
Crocetti Editore 2010
Mattina,
il vento soffiava, sventolava e tendeva
le bandiere della zona, c’era
ghiaccio sotto le betulle bianche.
Allora passa qualcuno vestito di nero,
cammina con passo pesante,
come se dovesse andare molto lontano.
La strada vuota sale spontanea
per un pendío dove egli si avvia.
Certo che lo conoscevo, potevo raccontare di lui
e di tutte le strade che ha percorso.
Ora il vento soffia già molto meno.
Le betulle bianche stanno assolutamente immobili,
con un ghiaccio lucido ai piedi, bagliore solare.
Dall’orizzonte
dove la luce del cielo è intensa come qui
arriva un piccolo tram sulle rotaie.
Si ferma un po’ qui e poi scompare,
senza che nessuno scenda.
Lars Gustafsson
Sulla ricchezza dei mondi abitati
traduzione e cura di Maria Cristina Lombardi
Crocetti Editore 2010
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