Alfabeti senza lingua e voci senza ritmo trascorrono sul bianco della pagina che attende un verso.
Le poetiche hanno dato il nome di ispirazione a questa vuota regione dell'attesa.
Tempo d'una privazione che attende d'essere colmata. Sogno di un patto tra il corpo e la lingua, tra il volteggiare delle immagini e le parole, tra l'essenza delle cose e i nomi.
L'attesa d'un verso è il bianco della pagina in cui tremano tutte le trasparenze di bianco prima che, accogliendo la parola, la pagina si faccia esperta dell'alfabeto degli uomini.
Antonio Prete
Il demone dell'analogia.
Da Leopardi a Valéry studi di poetica
Feltrinelli 1986
2 settimane fa
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